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16 Settembre 2022“Prendiamo decisioni forti. Spegniamo le nostre reti, interrompiamo l’informazione locale prima che siano gli altri a determinare la chiusura delle nostre aziende con conseguenze disastrose. Immaginate un paese senza internet e senza tv”. L’appello arriva da Antonella Oliviero, imprenditrice nel comparto delle tlc e della tv, che ha lanciato il movimento “Non Posso Pagare” per alzare la voce dell’insofferenza degli imprenditori verso le istituzioni.
“A luglio 2021 ho speso meno di mille euro di bollette, che sono diventate 5mila quest’anno, solo per gli uffici. Per i nostri server abbiamo speso lo scorso anno sui 900 euro, quest’anno poco meno di 3mila. Senza contare i costi delle nostre infrastrutture di rete. Non voglio neanche immaginare gli importi che faranno riferimento ai consumi di agosto. Questa situazione è insostenibile e so che ci sono tantissimi altri imprenditori che vivono lo stesso dramma”, spiega Oliviero.
Il movimento che ha lanciato si chiama “Non posso pagare” perché evidenzia che gli imprenditori vorrebbero onorare i loro impegni, ma non sono messi nella condizione di farlo. Si tratta di un movimento apartitico, apolitico, che vuole lanciare un messaggio chiaro e forte alle istituzioni politiche del Paese:
“La soluzione non può essere la rateizzazione o usare il credito di imposta. La politica deve rendersi conto che non si può più perdere tempo. Come imprenditori abbiamo una responsabilità sociale, offrire uno stipendio ai lavoratori e dei servizi ai cittadini. In questo mondo non possiamo più assolvere questo ruolo”, continua Oliviero.
L’imprenditrice opera in un campo molto delicato come quello delle tlc, occupandosi di offrire connettività in zone a fallimento di mercato per i grandi operatori, come Avellino e Benevento e spiega che privare le persone della connessione Internet, così come di altri servizi essenziali, avrebbe delle conseguenze nefaste su tutto il Paese.
“Non possiamo aumentare il costo dei servizi alle famiglie che già soffrono, a loro volta, del caro bolletta. Noi colleghi delle tlc dobbiamo dare un segnale forte. E io stessa ho pensato di spegnere le mie reti per dare un segnale a chi non vuole accorgersi dei nostri problemi”.
L’imprenditrice invita chi vive la sua stessa condizione a iscriversi al sito http://nonpossopagare.org/ e rilasciare la sua testimonianza.