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26 Ottobre 2022PROGETTO JTF: IMPRESE IN POLE POSITION
28 Ottobre 2022Nuovo appuntamento con la Rubrica “Parola di esperto”, periodica finestra sui temi di interesse sociale affidata a operatori e professionisti. Di seguito l’intervento di Irene Iannino, Psicologa e Psicoterapeuta.
Oltre che una giornata luminosa, questa domenica di fine ottobre è stata una giornata illuminata. Da tante luci, lampadari, plafoniere, applique e lampade posizionate nelle varie stanze. Equilibrismi sulle scale, pezzi che avanzano dal montaggio e che ci convinciamo essere in fondo superflui: presenti per eccessiva prudenza di chi ha imballato il lampadario, un vezzo, un ricambio donato. Se l’altro ci crede, sembra un po’ più verosimile anche a noi che, sì, in fondo quel pezzo non serviva a nulla. Passiamo alla luce successiva. Luci calde per alcune stanze, fredde per altre, algide per altre ancora, a suggerire e accompagnare il colore emotivo abituale o sperato nei diversi luoghi e tempi della casa. Per le stanze indecise le strategiche luci dimmerabili, così per poter cambiare senza cambiare.
Non solo quanta luce ma anche che tipo di luce, quindi, si lega a doppio filo con le emozioni di chi ne viene avvolto.
Mentre scrivo, al di là dello schermo del pc, un mappomondo luminoso mi strizza l’occhio ammiccando a viaggi già da ricordare e altri ancora da progettare. Lo lascio fuori fuoco ma il mappamondo si fa strada avanzando sul piano di attenzione proprio grazie alla luce che emana. La luce ha tra le sue libertà, anche quella di selezionare come figura ciò che, per lateralità e prossimità, resterebbe sfondo; disegna una sorta di “gerarchia visiva”.
Se avete avuto la pazienza e la curiosità di leggere fino a questo punto, proverò ora a spiegare un po’ cosa mi abbia invogliata a scrivere di luci e ombre in uno spazio riservato alla psicologia. Spiegare un po’ ma non troppo, perché sono convinta che nelle zone di penombra si giochino le più feconde intuizioni, fantasie, suggestioni personali. Ed è proprio questo il taglio che vorrei dare agli articoli che scriverò: stimolare domande e riflessioni, promuovere ricordi e proiezioni future in chi si riconoscerà in storie, metafore, fatti di cronaca, sogni…
La luce, la penombra e, per forza di cose, il buio. Qualche volta immagino il buio come la rivincita dell’ombra sul corpo. L’ombra senza il corpo e senza la luce non esiste, ma al buio dilaga cancellando i corpi. Forse è così che fantastichiamo su mostri enormi, tanto enormi da poter avere per ombra il buio. Il buio è, a volte, condizione stessa di esistenza dei mostri e dei fantasmi. Ma per qualcun altro, o anche per la stessa persona in altri momenti, è consolatorio e riposante: permette di non vedere il caos e ciò che non piace. Il buio, in questi casi, è più simile a un enorme tappeto sotto al quale negare la polvere e la confusione. Credo capiti a tutti, almeno qualche volta, di desiderare di non vedere qualcosa; non vedere non dovrebbe essere confuso col credere che non ci sia: se facciamo finta troppo a lungo che quel qualcosa non esiste, finisce che ci inciampiamo dolorosamente e ce la prendiamo con gli spigoli che sono dove non dovrebbero essere. Oggetti spigolosi che possiamo quasi vedere trascinarsi nel buio per tenderci delle trappole, spostarsi sulle nostre attente traiettorie, sempre le stesse, quelle che il nostro corpo ha imparato al millimetro. Eppure, ciò contro cui abbiamo urtato è sempre rimasto lì, minaccioso e mansueto, alla luce come al buio.
L’assenza di luce può fare paura e può essere anche la condizione migliore per nascondersi: pericolo, impaccio o vantaggio, dipende in che ruolo stiamo giocando in quel momento. Che faccia paura o che consoli, il buio è necessario tanto quanto la luce: per il pianeta, per la società, per le relazioni, per ognuno di noi. Le regole di funzionamento degli ecosistemi, dal più ampio al più circoscritto, sono le stesse e la salute contempera l’integrazione sintonica degli opposti.
Ma adesso spengo tutte le luci per aspettare che si apra il sipario del palcoscenico onirico. Chissà lì su cosa si accenderà il riflettore questa notte.