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19 Luglio 2023“Il DDL antipirateria metterà in ginocchio oltre duemila piccole e medie imprese delle tlc e più di 10mila posti di lavoro”. Questa è la denuncia di Assoprovider, Associazione Indipendente di aziende che svolgono l’attività di Internet Service Provider (ISP). L’associazione degli Operatori di Prossimità si scaglia duramente contro il DDL Mollicone che, per bloccare le piattaforme che diffondono illecitamente eventi live, tra cui sport, film e programmi di intrattenimento, obbliga i provider, a proprie spese, a intervenire prontamente disabilitando l’accesso ai contenuti illeciti.
Secondo l’associazione il testo di legge è inefficace e porterà alla cancellazione in un colpo solo delle piccole e medie imprese che operano nel settore. Parliamo di un mercato di oltre 2.000 imprese (di cui l’associazione rappresenta il 12%) che ad oggi occupa oltre 10.000 persone altamente specializzate:
“Questi obblighi imposti ai provider costringeranno le aziende, che hanno in media dai tre ai quattro dipendenti e un fatturato che a malapena raggiunge i 500.000 euro, ad assumere almeno altre quattro persone per garantire un servizio di controllo 24 ore su 24, inclusi i sabati, le domeniche e le festività. Stiamo parlando di costi che arrivano a 200.000 o 300.000 euro all’anno. Come potranno queste aziende far fronte a tali costi senza correre il rischio di fallire?”, afferma Gian Battista Frontera, presidente di Assoprovider“.
Oltre a non essere efficace questa legge favorisce ancora le grandi multinazionali, molte delle quali hanno interessi diretti nel comparto dello streaming, a discapito delle piccole e medie imprese”, denuncia Frontera.
L’associazione continuerà a fare pressione presso gli organi competenti, come fatto già negli scorsi mesi, per chiedere a senatori e senatrici un’assunzione di responsabilità e dunque di fare un passo indietro, rispetto a questo disegno di legge: “Manifesteremo il nostro radicale dissenso in ogni forma possibile a tutela del settore e dei principi che da sempre ispirano il nostro lavoro”, conclude Frontera.