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9 Maggio 2022La Camera Civile di Avellino protagonista all’ottavo Congresso Nazionale dell’Unione Nazionale delle Camere Civili (UNCC) che si è svolto a Rimini sul tema “Giustizia e avvocatura tra sostenibilità e riforme incompiute. Garantire a tutti i cittadini un accesso equo e un processo efficiente”.
La Camera Civile di Avellino, fondata nel 1991 ed aderente all’Unione nazionale delle Camere Civili , vi ha partecipato con una propria delegazione, contribuendo ai lavori scientifici ed all’elezione , per acclamazione, del Presidente dell’Unione , il riconfermato avvocato Antonio de Notarisfeani di Vastogirardi, del foro di Napoli, della Giunta esecutiva e del Collegio dei probi viri.
Risulta eletta, come membro supplente, nella nuova Giunta Esecutiva dell’Unione Nazionale delle Camere Civili anche Carmen Pellino, Presidente della Camera Civile di Avellino che, operando insieme alle altre Camere nazionali, come un unico corpo, omogeneo negli intenti e nelle ispirazioni, “contribuisce ad incrementare la tradizione di un’avvocatura civilista alta. Che era la missione dell’Unione delle Camere Civili nazionali all’atto della costituzione a Roma nell’89”, precisa l’avvocato Pellino. “Un’avvocatura che tuteli l’alta dignità della funzione”.
L’Unione nazionale delle Camere Civili ha conseguito, sotto la presidenza de Nortaristefani e con il lavoro della uscente Giunta esecutiva, un ruolo da protagonista, che ha portato al coinvolgimento dell’Unione in tutti i tavoli ministeriali ed i gruppi di lavori in cui l’avvocatura è stata chiamata a dare il proprio contributo.
“L’obiettivo, ribadito al Congresso di Rimini, è che una maggiore efficienza, fine dichiarato della riforma in atto del processo civile, non si traduca in un sacrificio dell’equità e in un diniego di giustizia. La giustizia – aggiunge Pellino – deve avere tempi ragionevoli ma non essere sbrigativa. Occorre insistere per far comprendere a tutti che una giustizia efficiente richiede più investimenti e magistrati, e non meno tutele, altrimenti sarà giustizia sommaria.
Passando all’avvocatura, l’UNCC si è adoperata per tutelarne l’indipendenza, consapevole, “che questa costituisce un presidio irrinunciabile dello stato di diritto, e senza la quale non c’è giustizia”.