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3 Dicembre 2021La normativa italiana riconosce l’accoglienza in famiglia quale strumento più idoneo e preferenziale per l’accoglienza dei minori migranti giunti in Italia senza famiglia. Tuttavia, tale pratica è ancora scarsamente utilizzata: secondo il terzo Rapporto di monitoraggio sul sistema della tutela volontaria in Italia dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, solo il 3% dei minori non accompagnati, oggi, è accolto in famiglia.
In questo contesto Cidis, associazione senza fini di lucro, nata nel 1987, che opera a livello nazionale ed europeo per promuovere una cultura dell’accoglienza e costruire integrazione, promuove l’Accoglienza in famiglia come modello per facilitare l’integrazione e promuovere il benessere dei giovani. Famiglia, intesa nel significato più ampio del termine, come nucleo di accoglienza. Infatti, ai programmi previsti da Cidis possono candidarsi single, coppie dello stesso sesso, famiglie con figli e senza figli. Accanto al classico affidamento in famiglia, ci potranno essere anche affidi diurni (solo parte della giornata), a tempo parziale (solo parte della settimana) e la sperimentazione di percorsi di vicinato solidale.
L’esperienza dell’accoglienza in famiglia valorizza una nuova modalità di cittadinanza attiva, disposta ad aiutare giovani arrivati in Italia come minori soli nel difficile percorso verso l’autonomia e l’età adulta. Le famiglie che si avvicinano all’affido, talvolta, hanno in mente il bambino piccolo, mentre si tratta di accogliere soprattutto adolescenti dai 15 ai 17 anni. Alcuni percorsi sono rivolti anche ai maggiorenni che sono costretti a lasciare le strutture per minori che li hanno accolti per essere, nella migliore delle ipotesi, trasferiti in centri per adulti poco idonei alle esigenze di un ragazzo adolescente. Il rischio in questo caso, è di essere nuovamente sradicati e perdere gli affetti e le abitudini faticosamente costruiti: gli amici, la scuola, gli operatori.
Nella peggiore delle circostanze invece, per questi ragazzi non c’è alcuna alternativa e si ritrovano soli, senza un posto dove andare, diventando facile preda del circuito dello sfruttamento. Le famiglie che accolgono danno riferimenti affettivi e creano legami, ma non saranno sole. Cidis garantisce un accompagnamento e un supporto lungo tutto il percorso, offrendo una serie di servizi rivolti sia direttamente ai minori, sia alle famiglie accoglienti, come l’orientamento al lavoro, l’orientamento legale e abitativo, i corsi di formazione ed i servizi di mediazione.
Per promuovere l’affido è di fondamentale importanza agire nel contesto locale attraverso un intervento integrato in grado di rafforzare l’intero sistema, che coinvolga direttamente tutti gli attori rilevanti nel processo, in primis la società civile e le Istituzioni. In questa prospettiva, i progetti di accoglienza in famiglia realizzati da Cidis – come “Il posto giusto” e FA.B! Family Based Care for children in migration” – sono realizzati con degli ampi partenariati, tra soggetti pubblici e privati, volti a migliorare l’operatività del sistema in ambito regionale e nazionale al fine di garantire i servizi necessari e di sostenere chi decide di intraprendere l’esperienza dell’accoglienza in famiglia.
FA.B! Family Based Care for children in migration è un progetto che mira a sostenere il rafforzamento e La diffusione del sistema alternativo di assistenza in famiglia per i minori stranieri arrivati soli, in 5 paesi europei: Italia, Grecia, Spagna, Malta e Cipro. CIDIS è capofila del progetto, e coordina e supporta gli altri 5 partner in un azione transnazionale che coinvolge: Fondazione ISMU Iniziative e Studi sulla Multietnicità (Italia), HFC Hope for Children CRC Policy Center (Cyprus), KMOP Kentro Mermnas Oikogeneias ai Paidiou (Greece), PorCausa de investigacion y periodismo (Spagna), JRS Jesuit Refugee Service Malta Fundation (Malta). FA.B! mira anche a rafforzare le reti e migliorare le competenze dei diversi attori che si occupano di minori stranieri arrivati soli, al fine di renderli in grado di promuovere il benessere dei minori.
Il posto giusto ha l’obiettivo di promuovere – nelle province di Avellino, Salerno, Caserta e Napoli – l’istituto dell’affidamento familiare in favore di minori giunti in Italia soli, quale misura preferenziale di accoglienza al fine di tutelarne il superiore interesse e agevolarne il processo di integrazione sociale. Il progetto, realizzato da un ampio partenariato con Cidis capofila, comprende la Regione Campania, i comuni titolari di progetti di accoglienza per Minori Stranieri Non Accompagnati, di Caserta, Ogliastro Cilento, e Lacedonia in collaborazione con il Consorzio La Rada, le Cooperative Shannara e Città della Luna Cooperativa sociale, e le Associazioni La Tenda e La Tavola Rotonda. A supporto del progetto anche una rete che coinvolge istituzioni e diverse realtà del privato sociale: Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, Tribunale per i minorenni di Napoli e Salerno, Comune di Salerno, Comune di San Rufo, Comune di Portici, Calvi Risorta, Sant’Andrea di Conza, Piano Sociale di zona di Sapri, Piano sociale di zona Capaccio – Roccadaspide, Consorzio dei Servizi Sociale Ambito A 3 Alta Irpinia (Lioni-Avellino), Associazioni titolari di progetti di accoglienza e comunità alloggio; associazioni di famiglie e affidatari, reti dei tutori.